I contribuenti che sostengono spese legate ai bonus casa 2022 possono chiedere lo sconto in fattura all’impresa o la cessione del credito pagando meno l’importo dei lavori, anziché fruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Differenza tra sconto in fattura e cessione del credito
Anche se l’effetto per il soggetto rimane sempre lo stesso, ovvero abbattere il costo della ristrutturazione, la differenza tra la cessione del credito e sconto in fattura è sostanziale.
Il meccanismo della cessione del credito, che presuppone all’inizio il pagamento effettivo dei lavori realizzati, consiste nella cessione vera e propria della detrazione fiscale da parte del soggetto all’indirizzo di un ente terzo in cambio del rimborso fino a un importo che corrisponde alla somma che il contribuente avrebbe altrimenti detratto in dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, si otterrebbe una cifra inferiore rispetto alla detrazione dalle tasse in più anni, in quanto l’ente terzo tratterrebbe un utile compreso tra il 10% e il 20%.
Lo sconto in fattura ha invece una procedura molto più snella e permette di vedersi abbattuto il costo dei lavori direttamente dalla ditta che li esegue fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori (nella sostanza sino all’importo massimo corrispondente alla percentuale del bonus fiscale di riferimento). Sebbene questa sia l’opzione migliore per il contribuente, non tutte le ditte sono disponibili perché occorre essere strutturati tramite un team dedicato che si occupi delle procedure burocratiche oppure appoggiarsi a professionisti esterni.
Come funziona lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura comporta un vero e proprio sconto sul costo dei lavori corrispondente alla percentuale della detrazione altrimenti applicata in dichiarazione. Se ad esempio, trovando la disponibilità della ditta che esegue i lavori, il soggetto opta per lo sconto su dei lavori detraibili col Bonus Ristrutturazioni al 50%, l’importo dello sconto corrispettivo in fattura sarebbe appunto del 50%. Se ad esempio eseguo la ristrutturazione della mia cucina per un costo di 10.000 euro, usufruendo dello sconto in fattura pagherò solo 5.000 euro. L’unica detrazione per cui, ovviamente, lo sconto in fattura non potrebbe mai equiparare la percentuale di detrazione fiscale è proprio il Superbonus 110%, per il quale lo sconto in fattura può al massimo pareggiare il totale dei costi ovvero il 100%.
Sconto in fattura, gli interventi ai quali si può applicare
1) Recupero del patrimonio edilizio destinato agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Anche le spese relative ad interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle sole parti comuni condominiali. Per questi interventi si può usufruire del Bonus Ristrutturazioni con una detrazione del 50%.
2) Efficienza energetica con interventi che mirano a migliorare la classe energetica dell’edificio grazie all’utilizzo di materiali edili conformi ai Criteri Ambientali Minimi (CAM). Qui i bonus sono diversi: dal classico Ecobonus con detrazioni che vanno da 50% al 65% fino ad arrivare al Superbonus al 110%.
3) Adozione di misure antisismiche con interventi che mirano a migliorare la classe di rischio dell’edificio. Per questi interventi si può usufruire del Sismabonus detrazioni dal 50% al 85%.
4) Recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Per questi interventi si può usufruire del Bonus Facciate con una detrazione del 60%.
5) Installazione di impianti fotovoltaici. Per questi interventi si può usufruire del Bonus Ristrutturazioni con una detrazione del 50%. È possibile usufruire anche del Superbonus al 110% a patto che, l’impianto fotovoltaico, che è definito come “intervento trainato”, venga realizzato contestualmente a un “intervento trainante” che permetta di accedere al Superbonus (ad es. la realizzazione di un sistema isolante a cappotto termico).
6) Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Per questi interventi si può usufruire direttamente del Superbonus al 110%, essendo questo un intervento trainante confermato per tutto il 2023. In alternativa si può usufruire anche del Bonus Ristrutturazioni al 50%.
Restano esclusi dallo sconto in fattura, il bonus mobili e il bonus verde.
Come usufruire dello sconto in fattura
Per beneficiare dello sconto in fattura bisogna affidarsi a professionisti preparati che facciano parte di un team dedicato interno alla ditta, oppure a un professionista esterno. I tecnici dovranno redigere le pratiche edilizie, quelle energetiche, quelle strutturali oltre alle varie asseverazioni tecniche da inviare all’ENEA
Tramite il Decreto Antifrodi il governo ha reso obbligatorio il visto di conformità e la congruità dei prezzi anche per tutti i bonus casa. Vi è una sola deroga, in caso di sconto in fattura relativo a bonus con aliquota differente dal 110%, il cui intervento ricade in edilizia libera ed è quando il costo totale dell’intervento è inferiore a 10.000 euro.
È molto importante scegliere bene i professionisti a cui affidarsi. Qualora infatti venisse commesso qualche errore durante l’iter burocratico, i professionisti sarebbero sanzionati e il contribuente perderebbe il diritto alla detrazione e andrebbe incontro a salate sanzioni.
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