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Rifacimento balconi condominiali, cosa devi sapere

Cosa bisogna sapere quando è necessario ristrutturare un balcone, qual’è la differenza tra le varie tipologie di balcone, quale permesso o autorizzazione è necessaria, quanto costa e chi deve pagare, c’è o meno la possibilità di detrazione fiscale? Cerchiamo di dare una risposta a tutti queste domande in questo articolo.

Quali tipologie di balconi esistono

Esistono due tipologie di balconi condominiali: il balcone aggettante e il balcone incassato. Quello aggettante è il balcone tradizionale che sporge sulla strada dal muro perimetrale dell’edificio, è aperto su più lati ed appartiene esclusivamente al proprietario dell’immobile.

Il balcone incassato invece non sporge dal muro ma rientra all’interno del corpo dell’edificio. È realizzato a filo della facciata, è aperto su un solo lato, quello frontale, ed appartiene ad entrambi i proprietari dei due piani.

Rifacimento balconi, quando è necessario intervenire

La ristrutturazione del balcone è un intervento che solitamente si rende necessario soprattutto per motivi di sicurezza prima che di estetica.

Innanzitutto è buona norma fare sempre una regolare attività di manutenzione ordinaria non appena si notano i primi segni di degrado come ad esempio la tinteggiatura che comincia a cedere a causa di qualche infiltrazione d’acqua. Questo eviterà di dover fronteggiare notevoli costi per il rifacimento dei balconi condominiali.

Bisogna intervenire tempestivamente quando ci sono evidenti segni di degrado in superficie come ad esempio pezzi di intonaco distaccati e la presenza di ferro scoperto nella soletta armata del balcone, con ruggine presente nella struttura metallica che compone il balcone.

Occorre inoltre verificare attraverso un sopralluogo di un professionista che non siano presenti rigonfiamenti nella pavimentazione causati da eventuali infiltrazioni d’acqua. In questo caso si dovrà valutare se fosse il caso di intervenire sul rifacimento della pavimentazione o sul rifacimento della guaina sottostante.

Gli interventi di ristrutturazione dei balconi, a seconda dell’entità del degrado possono essere diversi. In ogni caso è necessario agire tempestivamente per mettere in sicurezza l’edificio. Per tutelare l’altrui incolumità e per la tranquillità del proprietario.

Quale permesso è necessario per ristrutturare i balconi

Per quanto riguarda i permessi o le autorizzazioni da richiedere per ristrutturare il proprio balcone, abbiamo due situazioni che possono venire a crearsi:

  1. Se per ristrutturare i balconi eseguirò lavori di riparazione senza modificare le caratteristiche esistenti, gli interventi non hanno bisogno di nessun permesso o autorizzazione in quanto rientrano tra le attività di edilizia libera.
  2. Se invece i lavori di riparazione prevedono modifiche delle caratteristiche esistenti, modificando ad esempio il prospetto dell’edificio, si dovrà presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Costo e ripartizione delle spese per il rifacimento dei balconi

Per la ristrutturazione completa della struttura di un balcone la cifra di spesa media si aggira intorno ai 150 euro al metro quadro. L’intervento comprende lo smantellamento, e la successiva ricollocazione, del massetto e del pavimento. Mentre una tinteggiatura semplice ammonta a circa 10 euro al metro quadro.

Quando bisogna ristrutturare i balconi condominiali è bene precisare che le spese vanno ripartite considerando la diversa tipologia di balconi.

Per i balconi aggettanti spetta al proprietario dell’appartamento sostenere le spese di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria. Si tratta, ad esempio dei costi derivanti da:

  • la sostituzione della ringhiera;
  • la ristrutturazione integrale o rifacimento parziale della struttura del balcone;
  • la riparazione o rifacimento della pavimentazione o l’isolamento termico del piano di calpestio.

I costi derivanti da lavori che si eseguono nella parte “estetica” del balcone sono invece di competenza del condominio. Stiamo parlando di costi per i seguenti lavori:

  • tinteggiatura esterna o il ritocco degli stucchi o di altri elementi ornamentali esterni del balcone;
  • ristrutturazione delle facciate esterne;
  • rivestimento delle pareti esterne in mattoncini o pietra a facciavista;
  • ringhiere, fioriere, parapetti, a meno che queste parti non siano decorative.

Per i balconi incassati:
Essendo parte integrante del condominio perché appunto incassati nella facciata, tutti i costi e le spese di riparazione della ringhiera e parapetto dovranno essere sostenute dal condominio.

Le spese per la riparazione delle solette e del sottobalcone invece saranno divise a metà tra i proprietari dei due immobili che comprendono il balcone da ristrutturare.

Bonus e detrazioni fiscali per il rifacimento dei balconi

Per il rifacimento dei balconi condominiali puoi sfruttare il Bonus facciata prorogato dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2021. L’agevolazione prevede una detrazione del 90% ripartita in 10 anni per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici.

Non c’è alcun limite di spesa e c’è la possibilità di cessione del credito d’imposta per ottenere lo sconto in fattura.
Guardando nello specifico al rifacimento balconi in condominio, puoi utilizzare il Bonus Facciate per spese che riguardano:

  • Il rifacimento della copertura del piano di calpestio del balcone.
  • Il cambio dei pannelli in vetro che formano le pareti perimetrali del balcone.
  • La tinteggiatura delle intelaiature metalliche che sostengono i pannelli di vetro perimetrali del balcone.
  • La tinteggiatura e stuccatura della parete inferiore del balcone.

(fonte Agenzia delle Entrate)

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