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Isolamento acustico, come eseguirlo e che materiali usare


L’isolamento acustico va previsto sia in corrispondenza delle strutture che confinano con l’esterno, che nei divisori e nei solai interni. Un intervento necessario per proteggere l’edificio dai rumori esterni, ma anche dal passaggio di suoni tra diversi appartamenti o tra locali adibiti a differenti funzioni.

L’isolamento acustico delle pareti

Isolare le pareti significa fare in modo che il rumore non si propaghi attraverso di esse. Nel caso delle pareti divisorie interne lo scopo dell’isolamento acustico è quello di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti.

Questo tipo di intervento non è invasivo, garantisce l’insonorizzazione delle pareti e molto spesso è combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.

Nel caso delle pareti perimetrali, invece, è importante scegliere bene l’isolante termico quando si decide di installare un cappotto, in quanto svolgerà la doppia funzione di isolamento termico e acustico.

Il DPCM 5/97, riferimento normativo in materia di isolamento acustico, stabilisce che le partizioni verticali che separano le unità immobiliari devono essere dimensionate con un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB per la classe III  (prestazione acustica “di base”) e rispettivamente di 53 e 56 dB per le classi II e I  (prestazioni acustiche “buone” e “molto buone”). Spesso, soprattutto nei condomini costruiti prima del suddetto DPCM, non c’è un buon isolamento tra le pareti confinanti e gli inquilini sono disturbati dai rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.

Nel caso di nuove costruzioni l’utilizzo di blocchi di muratura fonoassorbenti aiuta a rispettare i requisiti necessari, sia per l’isolamento acustico che per quello termico.

Isolamento acustico del solaio: soffitto e pavimento

Isolare il solaio significa risolvere problemi quali il rumore da calpestio e la trasmissione di suoni tra differenti piani dell’edificio. Un aspetto spesso trascurato, ma essenziale per il comfort interno.

In questi casi, le opzioni sono principalmente due: isolare il soffitto o/e il pavimento, quindi intervenendo a intradosso o a estradosso del solaio.

Per isolare il pavimento è necessario predisporre appositi materiali isolanti, generalmente disponibili in rotoli, al di sotto del pavimento e del massetto. Si tratta di materassini assorbenti a basso spessore, di cui esistono tipologie adeguate ai diversi tipi di pavimenti.

Se, invece, si decide di intervenire per l’isolamento acustico del soffitto, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine.
Realizzare un controsoffitto significa ridurre l’altezza dei locali e questo non sempre è possibile. In questi casi, si valutano dei pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero. Sicuramente, si tratta di una soluzione veloce e reversibile.

Come scegliere i migliori materiali per l’isolamento acustico

Scegliere il materiale giusto per l’isolamento acustico è importante per ottenere le giuste prestazioni e assicurare un buon risultato a seguito dell’intervento, che deve sempre essere progettato nella sua complessità.

Considerando la loro composizione, è possibile distinguere i materiali isolanti in tre grandi categorie:

  • Materiali isolanti minerali, molto utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico, hanno anche ottime proprietà di isolamento termico. Ne sono un esempio la lana di roccia e la lana di vetro, disponibili in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli. Questi prodotti sono spesso scelti per i solai, il sottotetto, le coperture e le pareti perimetrali. Si tratta di una soluzione durevole nel tempo e “green”: scegliere questi minerali significa optare per una soluzione eco sostenibile, riciclabile e biodegradabile in linea con i principi della bioedilizia, senza contare che anche il loro costo è competitivo.
    La lana di vetro è ottenuta dal vetro che durante la lavorazione viene legato alla sabbia, da qui poi si formano le fibre. Il prodotto subisce poi successive lavorazioni ad alta temperatura e con l’ultimo processo di surriscaldamento, acquisisce le proprietà di resistenza e stabilità, che lo fanno diventare un ottimo isolante acustico oltre che termico.
    Altri esempi sono i feltri minerali, adeguati per i pavimenti, con capacità anti vibranti e un’elevata resistenza alla compressione. In generale, comunque, tutti i materiali minerali sono molto durevoli nel tempo e resistenti, anche a muffe e funghi.
  • Materiali vegetali, come il sughero e la fibra di legno, hanno ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Il sughero è un materiale riciclabile, leggero, compatto e nonostante la sua naturalezza, è resistente alla formazione di muffe e umidità. Viene utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore, in quanto la sua struttura gli garantisce la capacità di assorbire le onde sonore e migliorare il comfort acustico. La fibra di legno si compone di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno ed è completamente riciclabile e biodegradabile. Questo materiale viene generalmente usato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento del rumore da calpestio.
  • Materiali sintetici, derivano dalla lavorazione del petrolio. Alcuni esempi molto utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene che si distinguono per un costo particolarmente vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Vengono spesso utilizzati per riempire le intercapedini e il poliuretano è particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.

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