Se stai pensando di ristrutturare la tua casa nel 2024, hai la possibilità di accedere a tutta una serie di bonus edilizi e di incentivi fiscali per rinnovare gli ambienti della tua abitazione magari ottenendo una classe energetica più alta e, di conseguenza, aumentandone comfort e valore immobiliare. Che tu voglia installare pannelli solari, migliorare l’isolamento termico della tua casa o sostituire gli elettrodomestici con modelli a basso consumo energetico, ci sono bonus fiscali per tutti questi interventi, scopriamoli insieme.
Quali sono i bonus edilizi nel 2024
I bonus edilizi sono delle agevolazioni fiscali che consentono di recuperare una parte delle spese sostenute per interventi di riqualificazione edilizia, energetica o antisismica di immobili residenziali.
Nel 2024, sono disponibili i seguenti bonus edilizi:
- Superbonus 2024
- Ecobonus 2024
- Sismabonus 2024
- Bonus ristrutturazione 2024
- Bonus mobili 2024
- Bonus barriere architettoniche 2024
- Bonus verde 2024
I requisiti e le modalità di fruizione dei bonus edilizi variano a seconda del tipo di intervento e della tipologia di immobile.
In generale, per poter usufruire di un bonus edilizio è necessario:
- Sostenere le spese per l’intervento entro la scadenza prevista
- Realizzare l’intervento da parte di un’impresa o un professionista abilitato
- Inviare la documentazione richiesta all’Agenzia delle Entrate
I bonus edilizi possono essere un’opportunità importante per ristrutturare la propria casa e ottenere un risparmio economico significativo aumentandone al contempo il valore immobiliare.
Superbonus 2024
Il Superbonus è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio del 2020 che prevede una detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico degli edifici.
Il Superbonus è disponibile fino al 31 ottobre 2024 per gli interventi effettuati su edifici condominiali. Per le villette unifamiliari, il Superbonus scende al 70%, con scadenza al 31 dicembre 2024.
Inotre è disponibile per tutti i contribuenti residenti in Italia, con alcune limitazioni per i lavori effettuati su immobili di lusso.
Per poter accedere al Superbonus è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- L’immobile oggetto degli interventi deve essere situato in Italia
- L’immobile deve essere a uso abitativo
- L’immobile deve essere accatastato in categoria A/1, A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/8 e A/9
- L’immobile deve essere in classe energetica non inferiore a G
- Gli interventi devono essere realizzati da un’impresa o un professionista abilitato
Il Superbonus è applicabile a diverse tipologie di interventi, tra cui:
- Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali dell’involucro dell’edificio
- Interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati o individuali per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria a condensazione o a pompa di calore
- Interventi di installazione di micro-cogeneratori, di impianti solari termici o fotovoltaici, di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
- Interventi antisismici
Il Superbonus può essere fruito attraverso la detrazione fiscale del 110% o del 70% dei lavori (a seconda dei casi) in 10 anni. In questo caso, le spese sostenute per gli interventi sono detratte dall’imposta lorda IRPEF o IRES in 10 quote annuali di pari importo.
Non è infatti più possibile accedere alle altre modalità di fruizione, ovvero lo sconto in fattura e la cessione del credito. Queste modalità infatti hanno dato origine in passato a problemi di gestione e frodi ai danni dello Stato, per questi motivi sono state abolite.
Ecobonus 2024
L’Ecobonus è l’agevolazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici, introdotta dalla legge finanziaria 2007 e attualmente valida fino al 31 dicembre 2024.
Per fruire dell’agevolazione gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale.
L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, ma nei seguenti casi, spetta nella misura ridotta del 50%:
- l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
- l’acquisto e posa in opera di schermature solari;
- l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti).
La detrazione Irpef è da sfruttare in 10 anni in sede di dichiarazione dei redditi. Dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del “decreto cessioni”, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta.
Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste regole e misure diverse.
Se si conseguono determinati indici di prestazione energetica, infatti, si può usufruire di detrazioni che arrivano anche al 70% o al 75%. C’è però un tetto: queste detrazioni vanno calcolate su una spesa non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Se l’edificio si trova in una zona sismica, la ristrutturazione delle parti comuni gode di un’agevolazione dell’80% purché i lavori siano finalizzati alla riqualificazione energetica e determinino il passaggio a una classe di rischio sismico inferiore. Se le classi sono due, l’agevolazione sale all’85%.
Il beneficio, in questi casi, dev’essere calcolato su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Sismabonus 2024
Il Sismabonus ordinario consente di portare in detrazione le spese sostenute per effettuare i lavori di riduzione del rischio sismico, migliorando la classe sismica dell’immobile oggetto dell’intervento.
Il bonus si può richiedere fino al 31 dicembre 2024 e per le spese sostenute spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96 mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
La detrazione è più elevata quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 classe (70%) o di 2 classi (80%) e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (sempre 80 o 85%).
Infine, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%, fino a un massimo di 96 mila euro).
Bonus ristrutturazione 2024
Il Bonus ristrutturazione, detto anche Bonus casa, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024. Dunque c’è ancora per un anno di detrazione per ristrutturare con aliquota al 50% rispetto al 36% previsto a regime dall’art. 16-bis del TUIR, e con tetto di spesa a 96 mila euro. Si potrà quindi usufruire di tutte le agevolazioni che rientrano nella grande categoria della detrazione per ristrutturazione, con i vari bonus “settoriali” come Bonus Infissi, Bonus Caldaie, Bonus Climatizzatori, Bonus Sicurezza.
Con questa agevolazione infatti si può sostituire il tetto, gli infissi esterni, i serramenti e le persiane, includendo anche i vari interventi di modifica del materiale oppure della tipologia degli infissi stessi.
Quando i lavori vengono realizzati nella sulle parti comuni degli edifici condominiali o delle villette con più appartamenti, è fiscalmente agevolata anche la manutenzione ordinaria, mentre per i lavori sulla propria casa, villetta o appartamento che sia, per avere per l’agevolazione si deve trattare di interventi che rientrano almeno nell’ambito della manutenzione straordinaria, ossia si deve trattare di interventi che rappresentano una innovazione rispetto alla situazione precedente.
Anche in questo caso, dal 17 febbraio 2023 non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta ma l’unico modo di fruizione del bonus resta la detrazione fiscale IRPEF in 10 anni.
Bonus mobili 2024
Il Bonus mobili è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L’agevolazione quindi può essere richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria nell’anno precedente all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
La detrazione che fino al 2023 veniva calcolata su un importo massimo di 8 mila euro ora è scesa a 5 mila euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio.
È possibile fruire dell’agevolazione solo mediante detrazione fiscale IRPEF ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Bonus barriere architettoniche 2024
Il bonus barriere architettoniche prevede una detrazione del 75% ed è valida fino al 31 dicembre 2025 per tutte quelle spese documentate e sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
È importante sottolineare che il bonus in esame con la pubblicazione del dl 212/2023 ha ottenuto una rimodulazione sostanziale. Difatti esso nel 2024 potrà essere utilizzato esclusivamente per i seguenti interventi:
- scale;
- rampe;
- ascensori;
- servoscala;
- piattaforme elevatrici.
Bonus verde 2024
Il Bonus verde, prorogato fino a tutto il 2024, consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi.
La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5 mila per unità immobiliare a uso abitativo. Pertanto, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
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